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Storia di Buscoldo

 

www.buscoldo.it

Sull'ali dorate

Par culpa ad me suocera

A.I.D.O.

 

 

 www.buscoldo.it

…e' il nuovissimo  sito  inserito nei principali motori di ricerca e con una ricca Home Page predisposto dal Web Master Michele Beccari coadiuvato da Iginio Bottani. Fino a questo momento sono funzionanti i link che riguardano la geografia, la storia, la scuola, la parrocchia ed il dialetto; sono in costruzione quelli riguardanti il gruppo Scout, il Teatro Verdi, e … indovinate un po'… (la soluzione è contenuta in questa pagina!)

 


Chi fosse interessato a collaborare o volesse fare pubblicità alla propria attività su questo importante strumento può rivolgersi a Michele anche tramite l'indirizzo di posta elettronica (bunker.it).


Anche Buscoldo è approdato in Internet, o meglio, è Internet che ha catturato Buscoldo nella sua rete mondiale.
A questo punto possiamo porci la seguente domanda: "Che vantaggio può trarre Buscoldo dal mondo di Internet?" Sicuramente , non ci sono svantaggi!!
A giudicare dai molti indirizzi web che si possono scorgere sui cartelloni ai lati delle strade, ascoltare alla radio o vedere in televisione, essere o non essere in Internet non viene più considerata una scelta, è diventato un obbligo; e anche un piccolo paese come Buscoldo non si è sottratto a quest' obbligo.

Appare evidente che anche un "semplice" sito come www.buscoldo.it contenente informazioni storiche sui personaggi che hanno dato il nome ad alcune vie di Buscoldo, non è poi uno strumento così banale.
Un sito Internet consente di farci conoscere e soprattutto far conoscere la storia del nostro passato, non solo a chi è vicino a noi, ma anche a coloro che sono distanti 30 oppure 30.000 km, o addirittura sull'altro lato della Terra, dove magari qualcuno si trova a visitare per sbaglio il nostro sito.
Con Internet Buscoldo avrà la possibilità di arrivare e di farsi conoscere anche a chi Buscoldo non lo ha mai sentito nominare.
Sicuramente ci sono categorie di beni e servizi che meglio si prestano a sfruttare lo strumento tecnologico, ma, in generale, anche piccoli paesi di provincia, se non fosse altro che per farsi conoscere, possono con successo usare Internet per diffondere informazioni su se stessi o sulla loro storia passata.

E in un mondo dove, per qualunque domanda ormai ci si sente rispondere: "hai provato a guardare su Internet?", i buscoldesi oggi possono rispondere: "si, ho guardato e ho trovato anche Buscoldo!!".

Internet, in fondo è come il West. C'erano i pionieri che arrivavano e mettevano le bandierine: questo è mio, questo è tuo…poi, magari, non sapevano che ci avrebbero fatto su quella terra. Ma intanto c' erano. E adesso un pezzo di quella terra  l' ha   conquistata anche Buscoldo!!

Ilaria Paglia

 

 

 

"SULL'ALI DORATE"

di Maddalena Grassi      

"Ciò che fa singolare il "Nabucco" è l'incontro di un antico ed esotico soggetto religioso con mezzi di espressione nazionale e popolari; sicché questi ricevono da quello una grande autorità e le pagine bibliche una nuova forza di divulgazione". Così si esprime Emilio Radius, autore della monografia "Verdi vivo" , e a noi piace attualizzare il  suo pensiero all'avvenimento estivo, che ha trasformato Piazza Lombardelli in un vero e proprio laboratorio sperimentale di musica teatrale.
Diretta dal Maestro Anselmi, l'orchestra e il coro di Lecco hanno fatto rivivere l'opera verdiana su un palcoscenico del tutto inusuale, parco nella scenografia, ma essenziale.

La stella di David e la statua dorata del Dio di Belo erano gli unici elementi "esotici" che richiamavano l'attenzione degli spettatori, ordinati per tutta l'ampiezza della Piazza, alla stessa altezza dell'orchestra. Mentre il coro nei panni del popolo ebraico scaldava la scena, sulla quale si muovevano gli uomini e gli accadimenti, che avrebbero celebrato la grandezza del Dio dell'Antico Testamento e tessuto l'opera di Verdi.

Il momento storico musicato dall'artista, l'esilio degli ebrei in Babilonia, viene fatto risalire dalle fonti ufficiali dal 587 a.C. al 538 a.C.
E' la fine del periodo monarchico, segnato dalla morte di Salomone, figlio di Davide. Il regno di Giuda o del Sud, con capitale Gerusalemme viene assediato e conquistato da Nabucodonosor.
L'assedio di Gerusalemme da parte del re di Babilonia porta alla distruzione della Città; il tempio, gli archivi e i libri furono incendiati. Per impedire che la rovina delle tradizioni religiose fosse totale durante l'esilio e al momento del ritorno i capi del popolo e specialmente i sacerdoti raccolsero tutto il materiale orale e scritto esistente e cercarono di assicurare la sua trasmissione alle generazioni future.

E' questo il materiale a cui attinge il Solera per dar trama al motivo che, pur rispettando il contesto dell'epoca ed alcuni dei significati religiosi, viene per lo più definito dalla critica una storia d'amore.
E' la vicenda dell'ebreo Ismaele, personaggio inventato, e Fenena, figlia del re di Babilonia. I due amanti, divisi dalle loro radici e dal diverso credo religioso, rappresentano le principali vittime dell'odio che separa i due popoli. Il Dio d'Israele muoverà i destini dei protagonisti affinché la sua supremazia possa essere riconosciuta dal Nabucco e rinnovata  dal popolo ebraico.
Grazie alla poesia del Solera, la storia d'amore che ne scaturisce stimola Verdi al punto di ri-consegnare il musicista al mondo artistico della seconda metà dell'Ottocento.
Il "Nabucco" viene, infatti, musicato dall'artista di Busseto, (Parma), poco dopo la morte della moglie e del figlio, un momento di estrema durezza che aveva portato Verdi a scegliere il silenzio e l'"agnosticismo" (Verdi si definiva ateo).

Sta probabilmente proprio in quei versi, composti dall'amico Solera, l'inizio di una nuova fase nella vita dell'artista italiano e nell'evoluzione della musica italiana. La sintesi tra l'opera verdiana e la storia di Nabucodonosor.

Affascinato dalle parole che renderanno poi famosa l'opera, Verdi apre la stagione del romanticismo italiano nel 1842, alla scala di Milano...

…torniamo così al XXI secolo e all'opera allestita a Buscoldo sulle scalinate della Chiesa S.Marco, dove, la notte del 16 luglio 2001, il gran Ponteficie Zaccaria sopraggiunge, portando con sé Fenena in ostaggio per indurre il Nabucco a desistere dall'assedio di Gerusalemme.
L'opera è iniziata e il paese si mescola nell'aria di altri tempi.

Si è qui colta l'occasione per arricchire di idee un'atmosfera già molto pregnante, soprattutto per quei giovani cui è piaciuto contribuire all'iniziativa culturale da parte dell'amministrazione locale.
Dando vita ad una sorta di laboratorio sperimentale di musica teatrale, che ha attratto persone interessate ed incuriosite anche esterne al paese, il "Nabucco" di Verdi ha inaugurato anche a Buscoldo, e pur in tutt'altri scenari, quelli della contemporaneità, una nuova stagione per gli artisti e amanti della musica e, più in generale, dell'arte della cultura.


Buscoldo, 16 Luglio 2001

 

 

 

 

PAR CULPA AD ME SUOCERA

di Rita Truffelli

Lo confesso : a vent'anni e tre quarti non avevo mai visto prima una commedia dia-lettale. Non credo sia tanto grave, si può vivere lo stesso, ma qualche maligno potrebbe chiedere come possa allora commentare un genere teatrale a me sconosciuto. Giusta osservazione . Mi li-miterò a rispondere che in fondo in fondo questo può rappresentare un vantaggio: quale migliore spettatore per una rappre-sentazione di questo tipo se non chi non è condizionato da precedenti fiaschi (o successi ,per carità!)della famosissima, per non dire illustrissima compagnia tea-trale dei ragazzi del reparto Mafeking se-guita da Iginio Bottani ? Ok. premessa fatta, vediamo di cominciare la cronaca di ciò che è avvenuto in un apparente nor-male sabato sera di metà settembre, il 15, per l'esattezza: ore 21:15. Trala-sciando l'enorme successo di pubblico (alcuni ritardatari si sono seguiti lo spet-tacolo in piedi - con prova di notevole prestanza fisica) il sipario si apre e si dà inizio ad una escalation di battute, situa-zioni comiche, equivoci che per l'intera durata dei quattro atti portano lo spetta-tore dentro una realtà che non è poi tanto finzione. In "Par culpa ad me suocera" tratta da l'antologia "D'Bosch Elt" di Learco Becca-ri, la scena è subito chiara: tipico qua-dretto familiare durante i primi anni '60 nel territorio di Buscoldo. Cechinu Sanflis, povero fittavolo, la moglie Unurada (Irene Pincella), Teresa (Valeria Travaglini) la suocera causa di tutti i problemi del ge-nero. Infatti il povero protagonista, interpretato abilmente da Cristian Mondini, si trova costretto, per esigenze economiche, a trovare un'attività per arrotondare i conti. Sotto consiglio di Teresa diventa vendito-re di ceci e lupini. Non lo avesse mai fat-to! Ben presto questa, da semplice attivi-tà si è trasformata in una pura e semplice condanna. Infatti Cechinu Sanflis si scon-tra con molteplici problemi burocratici e…quante tasse deve pagare per intra-prendere il suo nuovo lavoro!!! L'apice delle risate, infatti, si presenta nelle sce-ne degli incontri tra il protagonista e l'inflessibile finanziere Pasquale LoCascio (Nicola Cicola) che non esita a multare Cechinu di una cifra superiore a qualsiasi dei più ottimistici profitti della vendita dei suoi ceci e lupini. Disperato Cechinu, co-sa può dire se non "par culpa ad me suo-cera"??? Ma la storia non finisce qui. Oltre alla bef-fa della salatissima multa, il protagonista è costretto a difendersi in tribunale in una battaglia senza esclusioni di colpi tra l'avucat d'la cusa Giovanni Bardini (Mat-tia Beccari) e l'avucada d'la difesa, Cleo-nice Marensi (Valeria Travaglini) che non trova di meglio che basare la sua difesa su un unico punto: "signor giudice il mio difeso è deficiente". Il giudice Dante Gi-nelli (in arte Alessio Zin) non crede ai suoi occhi. A queste parole il pubblico si infiamma. Sì, è vero, non ho mai visto prima una commedia dialettale, ma da stare in sala si poteva intuire benissimo l'impegno e la serietà con cui questi ragazzi hanno por-tato a termine la realizzazione di questo progetto teatrale. Per tutta l'estate si so-no impegnati e i risultati lo dimostrano. Devo confessare un'altra cosa: non so parlare in dialetto. Ma questa volta farò un piccolo sforzo: "ala prosima cumedia ragas!!!".

 

 

 

Associazione Italiana Donatori Organi Gruppo Comunale di Curtatone

O.N.L.U.S. dec. Leg. N.470 del 04/12/1997

La sezione A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi) di Curtatone è entusiasta quando le danno la possibilità di scrivere e quindi diffondere la solidarietà sul problema dei trapianti. Da quando è stata approvata la legge (1/4/'99) è passato molto tempo, ma tutt'oggi siamo ancora nel periodo transitorio, ossia la legge c'è ma mancano tutti i paragrafi che la farebbero applicare o funzionare. Questo la gente non lo sa, noi che siamo informati, ogni qualvolta ci viene data occasione facciamo il possibile per spiegare la situazione attuale a tutti coloro che lo richiedono. Dal canto suo lo Stato ci ha reso partecipe nell'informare la popolazione dato che in questo sa di essere lacunoso. Il gruppo Comunale spera anche quest'anno di essere presente alle varie Fiere, Feste, Sagre sul territorio, senza dimenticare il torneo di calcio (MEMORIAL MARCO MAFFEZZOLI) organizzato da varie ASSOCIAZIONI, come gli incontri alla Scuola media Statale "Vittorino Da Feltre" di Buscoldo con le varie sezioni della terza media. Agli incontri fatti in collaborazione con l'A.V.I.S. è stato presentato un video e vari opuscoli e con una buona attenzione sul problema del volontariato delle Associazioni. A questo punto viene spontaneo e doveroso un ringraziamento ai Prof.Motta, Prof.Grassi, Prof.ssa Acerbi, Prof.ssa Minazzoli, per la loro disponibilità data alle associazioni che si rinnova da qualche anno e fa ben sperare per il futuro.

Per ulteriori informazioni

Nel comune i referenti sono: Romani Fausto, Spagna Francesca, Pini Maurizio, Rodighiero Rudy, Brunelli Doriano.

L'ufficio della Sezione Provinciale di Mantova è al seguente indirizzo: C.so Vittorio Emanuele, 37 46100 Mantova Tel.0376/223001 Fax.0376/364223

 

Il presidente

Fausto Romani