IL CONFINE RITROVATO


Curtatone tra il 1859 e il 1866

ricerca storico-geografica di Giuliano Galli
web design di Michele Beccari

Alla fine della 2ª Guerra d'Indipendenza, l'armistizio di Villafranca (VR) dell' 8 luglio 1859  fissa  una temporanea zona franca-neutrale dividente i belligeranti.
Il trattato di ZURIGO del 10 novembre 1859 firmato solo da Francia e Austria l' 11 luglio 1860, subìto dal Piemonte, fissa il nuovo confine che ha diviso la Provincia di Mantova da Peschiera all’oltre Po fino al ducato di Modena – dal 1859 al 1966.
IL CONFINE DI STATO NEI FATTI IN ESAME INTERESSA IL TERRITORIO DI  CURTATONE E BORGOFORTE  PARTENDO DA:
GRAZIE – SAN LORENZO- BUSCOLDO- RONCHI - CANALE CORBOLO – SENGA- SCORZAROLO –  fino al FIUME PO


Il territorio Italiano prima della 2ª Guerra d' Indipendenza e allo scoppio della 3ª Guerra
Italia 1843 Italia 1861-it
 fonte: Wikipedia


Gli accordi di Plombières (21 luglio 1858) rimangono segreti, ma i colloqui fra il primo ministro Camillo Benso conte di Cavour e l'imperatore francese Napoleone III pongono le basi per la successiva alleanza Franco-Piemontese che si concretizza poi allo scoppio della 2ª Guerra d'Indipendenza.

Italia di Plombières
Confederazione degli Stati Italiani ipotizzata a Plombìere (Wikipedia)


La seconda Guerra d' Indipendenza si apre il 27 Aprile del 1859 e vede coinvolta l'Austria contro il Regno di Sardegna con alleata la Francia, dopo alcuni scontri che portarono gli Austriaci a ritirarsi fin oltre il Mincio, dietro le fortezze di Mantova e Peschiera (che con Verona e Legnago costituivano il Quadrilatero), si arriva alla battaglia decisiva di Solferino e San Martino (24 giugno).
Lo scontro estremamente cruento per l'epoca, tanto che l' Imperatore d'Austria lo ricorderà ancora ai suoi generali allo scoppio della Prima Guerra Mondiale ("La guerra! Lor signori non sanno cos'è la guerra! Io lo so ... da Solferino"), porta fra l'altro alla nascita della Croce Rossa.
La battaglia si conclude con la sconfitta degli Austriaci inseguiti da Piemontesi e Francesi oltre il Mincio, ma anche a causa delle numerose perdite Napoleone preme per un armistizio che viene firmato a Villafranca, dove l'Austria cede però solo la Lombardia con  esclusione delle fortezze di Mantova e Peschiera.
La pace viene infine ratificata con il trattato di Zurigo (10 novembre 1859) che fissa il confine fra Piemonte e Austria tagliando proprio il comune di Curtatone dalle Grazie a Scorzarolo.

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fonte: Wikipedia

La "terra di nessuno" alla fine delle ostilità, rimangono in mano Austriaca Mantova e Peschiera
Armistizio di Villafranca


L’articolo 4 del trattato di Zurigo fissa i confini tra i due Stati  a partire dal Tirolo meridionale  (Riva del Garda), corre lungo tutto il lago fino a Peschiera (esclusa) poi segue l'asse del Mincio fino alle Grazie, taglia il Comune di Curtatone e una piccola parte del comune di Borgoforte (Scorzarolo) fino al PO, lo segue fino in terra di Luzzara si stacca dal fiume ì fino al confine dell’ allora Ducato di Modena.

"La frontiera, partendo dal limite meridionale del Tirolo, sul lago di Garda, seguirà il mezzo del lago fino all’altezza di Bardolino e di Manerba; ove essa raggiungerà in linea retta il punto d’intersecazione della zona di difesa della piazza di Peschiera con il lago di Garda.
Questa zona sarà determinata da una circonferenza il cui raggio calcolato a partire dal centro della piazza, è fissato a 3,500 metri, più la distanza del detto centro alla spianata del forte il più avanzato. Dal punto d’intersecazione della circonferenza così disegnata col Mincio, la frontiera seguirà il Thalweg (asse della valle, del lago, del fiume) della riviera fino alle Grazie, si estenderà dalle Grazie in linea diretta, fino a Scorzarolo, seguirà il Thalweg del Po fino a Luzzara, punto a partire dal quale non è nulla cambiato ai limiti attuali, tali quali esistevano prima della guerra. Una commissione militare istituita dai Governi interessati sarà incaricata di eseguire il disegno sul terreno nel più breve termine possibile."

Interessanti anche gli articoli 12 e 13 che cercano di proteggere diritti e interessi dei sudditi Lombardi nei pressi del confine


Il confine nella carta a sinistra ancora una linea retta tra le Grazie e Scorzarolo poi definito meglio come nella carta a destra (I.G.M.)
Il confine dal Garda al Po


ORA ENTRIAMO NEL COMUNE DI CURTATONE
  ANALIZIAMO IN MODO DETTAGLIATO COME SI SVILUPPA IL CONFINE

La linea di confine, demarcata da cippi numerati progressivamente dal n.136 al n. 200, stralcia una piccola parte del territorio prossimo a Grazie per poi riprendere il confine naturale (fosso dei Gamberi) con il comune di Castellucchio fino al ponticello sullo stradello dello Zaiotto e da questo devìa a destra e prende la strada delle Crocette fino all’incrocio di San Lorenzo, attraversa la postale (ex S.S.420).
Qui prende la strada Colombina, in sinistra alla prima curva la lascia per seguire lo stradello di vodagione per l’antico Balconcello (che era cintato da mura e fossato) e  dopo ampio aggiramento nei campi contigui riprende la strada alla corte di proprietà fam. Panizza e via fino all’incrocio cosiddetto «Stanga» di Buscoldo per poi riprendere la strada che porta ai Ronchi fino alla cosiddetta «corte Catena» e svoltando a destra al ponte del vicino canale Corbolo, ne segue il letto fino alla foce con il canale Senga.
Sopo breve tratto si stacca per seguire lo scolo «Fossone» fino in prossimità dell’abitato di Scorzarolo, ne aggira in largo i fabbricati esistenti  per poi puntare al talweg Po (asse del bacino fluviale).


Carta del comune di Curtatone, in GIALLO i principali punti di confine in VERDE i principali borghi presenti sul territorio
e in ROSSO la sede della Deputazione Comunale


evoluzione del paese di Buscoldo tra i primi anni del 1800 e la fine del secolo
Buscoldo primi 800 Buscoldo FINE 800
L' abitato di GRAZIE nel 1860 e i territori circostanti divisi dal confine di Stato
le Grazie e il confine di stato



Dopo queste mappe che illustrano la situazione del comune di Curtatone all' epoca dei fatti, passiamo ora a leggere i disagi subiti dalle persone residenti a cavallo della demarcazione, oltre a prendere atto delle problematiche burocratiche nate con il nuovo Confine di Stato.
Questo attraverso alcuni scritti recuperati da ricercatori negli archivi del comune di Castellucchio, della Parrocchia di Buscoldo e da corrispondenze apparse sul giornale dell'epoca "LA PERSEVERANZA" di Milano.


2. Marzo 1860. Corrispondenze particolari dal confine mantovano a «La Perseveranza»

Dal confine mantovano, 6 marzo

Da una settimana circa, numerose pattuglie di gendarmi e soldati austriaci percorrono tutti gli stradali che mettono alla nostra frontiera; chiunque viene incontrato, viene ricercato del passaporto, e qualcheduno anche rigorosamente perquisito. Molti contadini ed affittuali, che fin qui avevano libero l’ingresso alla frontiera austriaca ed alla città [Mantova], muniti della sola carta d’iscrizione del Comune, vennero fermati dalle dette pattuglie, arrestati e detenuti nelle carceri di polizia per qualche giorno: parecchi vi sono ancora. I soli muniti di passaporto vengono rispettati: fin qui, e fino ad un certo punto, l’Austria usa del suo diritto, che però è soverchiamente spinto; ma dove il vigore è assolutamente illogico e vessatorio, è contro gli abitanti del Comune di Buscoldo, che sono nella zona neutrale.

La frontiera austriaca a Buscoldo è demarcata dalla sinistra riva dello scolo Fossa viva, dove vi è poca parte dell’abitato di Buscoldo colla residenza comunale; poco discosto da questa e sulla destra dell’altro scolo di Lodolo, vi è il paese di Buscoldo, territorio neutrale. Dopo la guerra era permessa la circolazione fra il paese e la frontiera austriaca, purché gli abitanti fossero muniti di carta d’iscrizione del loro Comune: pochi giorni sono, e senza alcuna diffida nemmeno officiosa, chiunque del detto territorio neutro viene trovato sulla frontiera austriaca, con o senza carta, viene arrestato e tradotto a Mantova. Questi fatti indispettiscono oltre ogni dire, e mostrano tutta la rabbia rozza e selvaggia dell’austriaca dominazione. Poche sere sono, tre cacciatori, veduto un operaio colla barba all’italiana in contrada poco frequentata, se gli avvicinarono, e l’un d’essi, senza proferir parola, cavata la lunga baionetta, lo feriva nel capo: l’infelice corre pericolo di vita.

Jeri arrivarono a Mantova sette vetture cariche di persone civili, arrestate nei comuni di Gonzaga e Suzzara; parlasi di molti altri arresti fatti in varii luoghi della provincia.



fonte: www.ippolitonievo.info

14. Marzo 1860. Corrispondenze particolari dal confine mantovano a «La Perseveranza»

Lunedì la Commissione militare internazionale franco-sarda-austriaca ha riconosciuto il terreno e studiato sulla carta della nuova frontiera fra le Grazie e Scorzarolo; un tale tracciato ha per base la dichiarazione del governo imperiale francese, «che l’abitato di Scorzarolo e delle Grazie abbia a rimanere all’Austria».


Ecco come sta la linea.

La nostra frontiera parte dal Mincio, di fronte al caseggiato del fondo vallivo la Ca-bassa delle Grazie, e si porta sin contro alla siepe sporta in un orticello dell’abitato del borgo; indi arriva sino alla canaletta d’irrigazione dei prati Capilupi, e segue questa fossetta sino all’intestatura della strada comunale di Pozzarello colla strada postale, e per poco tratto la segue, per poi prendere la stradella Cristofori, cui abbandona per prendere altra stradella, che mette al Molino Campagna, ove prende la strada bassa, attraversa il ponte sullo scolo Osone e la continua sino al ponte sul fosso dei Gamberi. La mezza via di questo fosso segue per due miglia circa il nuovo confine di stato sino al ponte in legno della stradella detta del Zajotto: segue la detta stradella e raggiunge la strada di S. Lorenzo, prende la nuova strada detta della Colombina, che conduce a Buscoldo, l’abbandona alquanto per girare attorno all’oratorio del fondo Balconcello Panizza, e raggiunge ancora la via comunale, rimanendo tutta dalla nostra parte, sino al punto ove la strada si divide in due, abbandonando quella che mette a Buscoldo, per tenere quella dei Ronchi sino al ponte sullo scolo Corbolo. E tiene la metà di questo scolo sino allo sbocco nella Senga, continuando, per breve tratto, anche questo scolo, cui lo abbandona per prendere altro fosso di scolo, detto Fossone o Covone, che pure abbandona alla Ca-Negrini di Scorzarolo, dove gira la chiesa e l’abitato, e prende l’argine sinistro del Po, ove si uniscono alle acque di questo fiume quelle dell’Oglio.



fonte: www.ippolitonievo.info

1861  28 maggio - Archivio Comunale di Castellucchio, Atti precedenti 1870, Amministrazione.



Arrivano alcune dichiarazioni di disponibilità da parte dei proprietari di fondi posti nell'ex Comune di Curtatone ad "essere uniti agli Stati di Sua Maestà Vittorio Emanuele II°": dichiarano di "aderire all'annessione al Comune di Castellucchio". L'unica riserva ci sarebbe "nel caso il Comune di Buscoldo potesse di nuovo costituirsi nella sua integrità". In particolare scrivono il Marchese Luigi Capilupi “Proprietario del fondo denominato Co' di Lupo posto alle Grazie nella parte del Comune di Curtatone" e Giuseppe Graziani "proprietario del fondo Valivo denominato Cà Bassa posto alle Grazie nel Comune di Curtatone". E sono indicati anche, per essere in una situazione analoga, Don Luigi Madella, e il Conte Francesco Rimini.




fonte: schede di ricerca della Sig.ra ISA MELLI

1860  2 maggio - Archivio Comunale di Castellucchio, Atti precedenti 1870, Amministrazione.


da Scorzarolo scrive l'Ing. Francesco Martinetti

"Il R. Governo Sardo, coi Decreti 16 aprile p.p. n.1381 e 16 maggio n. 1885, nominava il suddetto sindaco di Scorzarolo quale Delegato speciale per predisporre l'organizzazione politico-ammistrativa di quei brani di territorio neutrale tra il lago di Mantova e il fiume Po che col tracciamento del confine sardo-austriaco verrebbero ad essere aggregati ai R. Stati Sardi, affinché al pubblicarsi della nominata linea di confine_ queste popolazioni e censiti si trovassero di già regolarmente e costituzionalmente uniti al Governo di S.M. il Re Vittorio Emanuele.

Lo scrivente ha creduto suo dovere, eccitato anche dal voto di molti possidenti ed abitanti dei menzionati territori, di far conoscere al Governo Sardo lo stato eccezionale in cui furono gettate queste popolazioni e censiti col tracciamento del confine; e di presentare in pari tempo un progetto sulla futura loro organizzazione; progetto che in brevi parole qui si espone.

Visto che i brani di territorio di Scorzarolo e di Curtatone aggregati al Governo Sardo presentano un debole estimo non atto a dare un sufficiente reddito alla loro amministrazione e che mancano di un paese o centro qualunque ove stabilire la sede municipale, fatto riflesso che la loro aggregazione al Comune di Marcaria porterebbe gravi incomodi per la sensibile distanza del capo luogo; considerato invece ai vantaggi che si otterrebbero istituendo con essi e colle vicine frazioni di Cesoie e Canicossa, staccate da Marcaria, un Comune a parte si propone:

Di costituire un novello Comune coi territorj di Cesoie e Canicossa e coi frammenti di Scorzaralo e Curtatone, parrocchia di Buscoldo, sotto la denominazione di Cesoie con sede municipale nel paese dello stesso nome siccome punto concentrico del terreno unito. Considerato però alla speciale configurazione del territorio neutrale aggregato al Governo Sardo nasce il pensiero che alla piccola frazione di terreno più prossima a Castellucchio, e cioè quella di S. Lorenzo e le Grazie le convenga, per ogni rapporto, di aggregarsi a Castellucchio medesimo anziché al nuovo Comune di Cesoie. L'accennato progetto, accolto favorevolmente dal R. Ministero Sardo, sarebbe stato di già approvato, se non vi fosse la circostanza che, stante í regolamenti costituzionali dela Legge 23 ottobre 1839, si devono consultare le popolazioni e i Comuni interessati.

Fu appunto questo il motivo pel quale il R. Ministero elesse il sottoscritto a Delegato speciale per raccogliere:

1° le deliberazioni de Comune di Marcaria pel distacco delle sue frazioni di Cesoie e di Canicossa idem del Comune di Castellucchio per l'accettazione di quella piccola pane del territorio di Curtatone tra. S. Lorenzo e le Grazie che per la sua ubicazione gli conviene unirsi a Castellucchio medesimo anziché a Cesoie;

2° i voti dei censiti e capi di famiglia di quei brani di territorio di Scorzarolo e di Curtatone (uniti agli Stati Sardi);

3° presentare il tutto alla sanzione Sovrana.

Nell'adempiere il proprio dovere, lo scrivente dirige il presente scritto alla S.V. Onorevole Sindaco di Castellucchio, affinché si compiaccia di sottoporre al proprio Consiglio Comunale la proposta della aggregazione o meno al Comune di Castellucchio di quella piccola superficie di territorio di Curtatone tra S. Lorenzo e le Grazie che col tracciamento del confine sardo-austriaco per unità ai R. Stati di S.M. il Re Vittorio Emanuele. /.../ Aprofitto di questo favorevole incontro per protestarmi colla più sentita stima.




fonte: schede di ricerca della Sig.ra ISA MELLI

25 maggio1861 - da Scorzarolo scrive l'Ing. Francesco Martinetti
(incaricato per il riparto fra i due Stati delle competenti spese di manutenzione delle strade dopo la demarcazione del nuovo confine)

 

"Il R. Governo Sardo, coi Decreti 16 aprile p.p. n.1381 e 16 maggio n. 1885, nominava il suddetto sindaco di Scorzarolo quale Delegato speciale per predispone l' organizazione politico-ammistrativa di quei brani di territorio neutrale tra il lago di Mantova c il fiume Po che col tracciamento del confine sardo-austriaco verrebbero ad essere aggregati ai R. Stati Sardi, affinché al pubblicarsi della nominata linea di confine, queste popolazioni e censiti si trovassero di già regolarmente e costituzionalmente uniti al Governo di S.M. il Re Vittorio Emanuele.

Lo scrivente ha creduto suo dovere, eccitato anche dal voto di molti possidenti ed abitanti dei menzionati territori, di far conoscere al Governo Sardo lo stato eccezionale in cui furono gettate queste popolazioni e censiti col tracciamento del confine; e di presentare in pari tempo un progetto sulla futura loro organizzazione; progetto che in brevi parole qui si espone.

Visto che i brani di territorio di Scorzarolo e di Curtatone aggregati a Governo Sardo presentano un debole estimo non atto a dare un sufficiente reddito alla loro amministrazione e che mancano di un paese o centro qualunque ove stabilire la sede municipale, fatto riflesso che la loro aggregazione al Comune di Marcaria porterebbe gravi incomodi per la sensibile distanza del capo luogo; considerato invece ai vantaggi che si otterrebbero istituendo con essi e colle vicine frazioni di Cesole e Canicossa, staccate da Marcarla, un Comune a parte si propone:

Di costituire un novello Comune coi territori dì Cesoie e Canicossa e coí frammenti dì Scorzaroio e Curtatone, parrocchia di Buscoldo, sotto la denominazione di Cesole con sede municipale nel paese dello stesso nome siccome punto concentrico del terreno unito. Considerato però alla speciale configurazione del territorio neutrale aggregato al Governo Sardo nasce il pensiero che alla piccola frazione di terreno più prossima a Castellucchio, e cioè quella di S. Lorenzo e le Grazie le convenga, per ogni rapporto, di aggregarsi a Castellucchio medesimo anziché al nuovo Comune di Cesole.

L'accennato progetto, accolto favorevolmente dal R. Ministero Sardo, sarebbe stato di già approvato, se non vi fosse la circostanza che, stante i regolamenti costituzionali dela Legge 23 ottobre 1839, si devono consultare le popolazioni e i Comuni interessati.



fonte: schede di ricerca della Sig.ra ISA MELLI

San Lorenzo, 16 aprile 1862 - Archivio Comunale di Castellucchio, Atti precedenti 1870, Amministrazione.


L'Ing. Francesco Martinetti e l'Ing. Piero Pinchetti preparano un

Atto divisionale delle Strade dell'antico Comune di Curtatone fra le due sue Frazioni Austriaca ed italiana

Le due Frazioni di esso Comune separate dal Confine Italiano-Austriaco, una rimasta sotto il Dominio Austriaco e l'altra unita al Regno d'Italia.

La linea di confine tracciata nel marzo 1860, nello staccarsi dal Lago di Mantova alle Grazie, attraversa in tutta lunghezza l'antico Comune di Curtatone lasciando una piccola parte di esso allo Stato Italiano. Questa Frazione che si chiama Curtatone Italiano fu testé aggregata per Italico Decreto 25 luglio L861 n.106 al vicino Comune di Castellucchio, Provincia di Cremona, il di cui Municipio deve conseguentemente assumere la Direzione ed Amministrazione la quale le è difficoltata, in quanto riguarda il Piano-strade, dalla circostanza che le Strade cadenti nella surriferita Frazione formano parte integrante tanto di progetti quanto di contratti di manutenzione di molte altre Strade dell'intero Comune di Curtatone in appalto tutte ad un solo imprenditore; di più alcune d'esse furono bipartite dal sullodato confine lasciandone una parte al Comune di Curtatone Austriaco e l'altra alla zona Italiana, senza che si conosca la loro delimitazione. Il togliere siffatti ostacoli, tanto il Municipio di Castellucchio quanto la Deputazione Comunale di Curtatone Austriaco convennero come dal Processo Verbale 6 dicembre 1861 di delegare ai sottoscritti Ingegneri il Progetto Divisionale delle Strade e dei relativi Progetti di mantitenzione in corso, non che la spartizione e liquidazione dei rispettivi Canoni di manutenzione dall'epoca dello seguito scomparto territoriale 31 dicembre 1861 devoluti alle due Frazioni di Curtatone.

/solo la strada Buscoldina resta per intero alla zona di Curtatone Italiano e le altre Barzelle, Colombina, Francesca, Montanara e Buscoldo intersecate dal Confine sono soggette ad ambedue le Frazioni di Curtatone Austrico e Italiano/

La strada Buscoldina comincia alla Strada Barzelle ove quest'ultima viene attraversata dal confine Austriaco - Italiano e termina alla Strada Colombina. È lunga metri 521.

/della strada Barzelle circa due chilometri si distaccano dal confine e rimangono italiani e "va ad unirsi coll'altra strada dello stesso nome appartenente al Comune di Marcarla"; comprende il ponte sul Corbolo ed il tombino di fronte al Fondo Bonsignora. Delle strada Barzelle solo 420 metri rimangono austriaci/

La strada Colombina per poco più di tre chilometri è italiana ("si distacca dal confine e termina al Villaggio di San Lorenzo al quadrivio formato da questa strada con quella di Montanara e Crocette).

La strada Francesca (da Curtatone a Rivalta attraverso le Grazie) è per metri 929 austriaca e per metri 930 italiana. Dalla Postale per Milano fino al confine alle ultime Case delle Grazie è austriaca. In parte è nel Comune di Rodigo.

La Strada Montanara per m.1650 è italiana e per metri 7461 è austriaca. La parte italiana si stacca da San Lorenzo e finisce al Ponte sul Lodolo in confine col Comune di Castellucchio.

/C'è un Confine italiano-austriaco a San Lorenzo/

La strada di Buscoldo per m.2128 è italiana (sino al Ponte sullo Scolo Senga) e per 6340 metri è austriaca (dalla Corte Arnadei passando per il piccolo Borgo Serraglio passando poi in adiacenza del Cimitero di Buscoldo sino al Confine ai Ronchi)

Buona parte del Comune di Curtatone addivenne territorio neutrale per effetto dell'armistizio e preliminari di pace di Villafranca (giugno 1859) e fino al tracciamento del Confine Italiano-Austriaco (marzo 1860) non fu regolarmente diviso fra l'Austria e il nuovo Regno d'Italia. Per tutto questo tempo l'antica Deputazione Comunale (il cui ufficio rimase sempre in territorio austriaco) disimpegnò a tutti gli incombenti spese d'amministrazione e fra queste anche quelle del ramo-strade per l'intero Comune in onta che i Censiti, specialmente quelli della zona ora Italiana, non contribuissero alla loro tangente di sovratassa comunale.

Successivamente per il ritardo avvenuto alla pubblicazione regolare (agosto 1860) per parte dei Governi della già tracciata linea di confine, e dall'altro ritardo prodotto dal Governo Italiano nello stabilire il nuovo regime amministrativo della zona delimitatagli dal confine medesimo, aggregata da ultimo al Comune di Castellucchio con il decreto 25 luglio 1861, la Deputazione suddetta ha dovuto, come per lo passato accudire all'azienda amministrativa di tutto l'intero Comune come se avvenuto non fosse il distacco di una sua frazione.



fonte: schede di ricerca della Sig.ra ISA MELLI


 Dall' archivio della Parrocchia di Buscoldo p.g.c
Parrochia di Buscoldo n.897


All’Onorevole Deputazione Comunale di

                                       Curtatone
Nei giorni 14 e 16 prossimo passato giugno furono minati e manomessi i due ponti in cotto di Lodolo e Fossa viva sulla strada comunale con tale dirupamento profondo ed insuperabile che impedisce alle 300 famiglie di abitanti oltre ad altrettanti limitrofi il libero passo.
Quindi è che i sottoscritti, interpreti del comune voto, per interesse commerciale e singolarmente per lo libero esercizio economico sanitario e quello religioso; implorano la grazia della sullodata Onoverole carica che si impegni ad ottenere istantanea provvidenza in proposito colla ricostruzione dei due citati ponti di assoluta necessità.
Fiduciosi di tanto favore si  protestano con distinta stima e rispetto .
Dalla Parrocchia di Buscoldo li 28 luglio 1859

                              Don Valentino Sgarbi Arciprete
                              Monti  Dottor Giovanni
                              Teresa Palvarini Levatrice

Per la ricostruzione dei ponti


Testo:

Per la ricostruzione dei ponti Lodolo e Fossaviva

Parrochia di Buscoldo n.897


N° 897

              Al  M. R. Sig. Arciprete  di Buscoldo
 
In seguito alle superiori prescrizioni venne oggi dall’I. R. Commissariato Distrettuale in concorrenza della scrivente Deputazione  provveduto pel ripristino dell’integrale esercizio della Giurisdizione Governativa nella frazione delle Grazie  entro i limiti della Barriera stata demarcata sulla linea dalle dette Grazie a Scorzarolo dalla Commissione Internazionale  di confinazione , il quale ripristino di giurisdizione s’intende quindi attuabile  nella detta terra dalle Grazie nella frazione di Montanara , di Buscoldo e sue frazioni, e nelle frazioni di Romanore situate tutte al di là dello scolo Fossaviva determinata essendo l’appartenenza al territorio Austriaco, per cui queste frazioni e Buscoldo continuano a far parte del Comune di Curtatone.
 
Ciò premesso, e ritenuto venire determinato l’esercizio della piena azione  amministrativa , e politica nelle dette frazioni delle Grazie,di Montanara, di Romanore,  di Buscoldo con sue adiacenze, estensivamente  pure alla debita  esecuzione degli ordini provenienti dalla Autorità Politica  per tutti gli affari, ed oggetti concernenti quelle terre, e per le persone colà domiciliate.
Nel renderne  di conformità edotto il M.R. Parroco  per natura  e direzione  in ciò, che lo riguarda nel disimpegno delle proprie mansioni .
Dall’Ufficio Comunale
di Curtatone   e Buscoldo 29 agosto 1860
 
I Deputati .. Badini
                   Panizza

parrocchia di buscoldo n.726

N°726                                                         Urgentissima
 
                              Al Molto Reverendo  Arciprete di
 
                                                      Buscoldo
 
    Affinché nessuno possa allegarne ignoranza viene officiata ad avvertire dall’Altare che tutti quelli che hanno ottenuti Bovi dall’I.R. Comando della fortezza non possono farne uso nel caso di requisizione per trasporti militari e che debbano renderne  edotta la scrivente  entro due giorni per la formazione di relativo elenco.
       
Dall’Ufficio  comunale di Curtatone
                    Buscoldo 6 Agosto 1859
 Li Deputati
     Badini …..
                 G. Pizzamiglio

parrocchia di Buscoldo 29 agosto 1860


Al molto Reverendo Sig.re Arciprete di

                                                            Buscoldo
 
In seguito alle superiori prescrizioni venne oggi dall'I.R. Commissione Distr.le in concorso della scrivente Deput.ne provveduto pel ripristino dell'integrale esercizio della giurisdizione Governativa nella frazione delle Grazie entro i limiti della Bariera stata demarcata sulla linea dalle dette Grazie a Scorzarolo dalla Commissione internazionale di confinazione il qual ripristino di giurisdizione s'intende quindi attuabile nella detta terra dalle Grazie nella frazione di Montanara , di Buscoldo, e sue frazioni, e nelle frazioni di Romanore situate tutte al di là dello scolo Fossa Viva; determinata essendo l'appartenenza al territorio Austriaco, per cui queste Frazioni e Buscoldo continuano a formar parte del Comune di Curtatone Ciò premesso e ritenuto venne determinato l'esercizio della piena azione amministrativa e politica nelle ridette Frazioni delle Grazie ,di Montanara, di Romanore, e di Buscoldo con sue adiacenze estensivamente pure alla debita esecuzione degli ordini provenienti alle Autorità Giudiziarie, coll'Autorità Camerale e dall'Autorità Politica per tutti gli affari ed oggetti concernenti quelle terre, e per le persone colà domiciliate . Nel renderne di conformità edotto il Molto Rev. Parroco per norma superiore in ciò che lo riguarda , nel disimpegno delle proprie mansioni
 

Dall'Ufficio Com.le di Curtatone Buscoldo 29 Agosto 1860

Li Deputati   Badini
                       Panizza

 

timbo della deputazione comunale (timbro  della deputazione  comunale)
 «Provincia di Mantova- distretto primo»
all’interno 
Comune di  Curtatone
ripristino dei confini 29 agosto 1860 Foglio di copertina contenente documenti relativi a:

Ripristino dei  Confini 
29 agosto 1860
ripristino governo austriaco 2 settembre 1860 Ripristinazione di Governo
 Austriaco
li  2 settembre 1860
agli atti  per  norma
Sgarbi  Parroco
Promemoria da leggere 10-9-1859

Nota inviata dalla  deputazione  al Parroco di Buscoldo:

Promemoria da leggere domani  dalla bontà del Parroco di Buscoldo:
Si avverte che chi non sarà a presentare le istanze per titolo di requisizione od altri danni sofferti nella passata guerra entro oggi o domani al più tardi non saranno  per parte della Deputazione più ammesse

10/9  ’59  
                                          … Pizzamiglio ….

La visione e letture delle precedenti documentazioni  ci ha dato la misura  dei disagi cui  erano costrette le popolazioni dei territori a scavalco del nuovo confine scaturito dopo la pace.
Il problema investiva direttamente gli abitanti di  Grazie, San Lorenzo, Buscoldo, Ronchi,  Scorzarolo e indirettamente San Silvestro, Levata, Ponte 21  tutti rimasti Austro-Ungarici  quando dovevano entrare nelle terre passate al Regno di Piemonte,  che comprendevano le corti agricole, i loghini, le vodagioni, la strada  Colombina con il Balconcello, la strada delle Barzelle e dei Ronchi, i canali Corbolo e Senga, la campagna di  Scorzarolo  e le terre  prossime del Comune di  Marcaria,  di Rivalta  e  Castellucchio  passate al Regno Sardo e  tutte da secoli  soggette ad avere rapporti di affari e di affetti  umani  quotidiani che , in detto e in fatto, vengono appesantite da prescrizioni burocratiche, controlli d’identificazione ,  bloccate da «stanghe» in ferro, gendarmi armati autoritari e diffidenti, causa di disagi a cui , da tempo, non erano abituati.

BUSCOLDO allora era sede della deputazione amministrativa  comunale presso uno stabile in borgo Serraglio.
La originaria Deputazione Buscoldese fu trasferita a Montanara (palazzo Cavalcabò) da Vittorio Emanuele II° Re d’Italia con Regio Decreto (copia dello stesso negli anni  1970-80 era ancora esposto nell’ufficio del Sindaco).
Questo a ricordo e per i meriti acquisiti nella Battaglia risorgimentale del  29 maggio 1848  svoltasi  nelle campagne tra Curtatone e Montanara .

Da ricordare che il trasloco della sede della Deputazione e/o Comune avvenne notte tempo per evitare  spiacevoli conseguenze…da parte dei Buscoldesi.
Tutto il territorio comunale restò comunque prima e dopo parte integrante della Provincia e del Distretto militare di Mantova .
Subì due consistenti decurtazioni del territorio più prossimo a Mantova:
> La prima nei primi decenni del 1900 con Belfiore, Angeli e Dosso del Corso).
> La seconda, nel periodo fascista, con le zona della Cinciana, Borgo Chiesanuova fino presso Mezzalana e San Silvestro.




L'ingresso del "vecchio"  paese e la frazione di Ronchi con la corte "Catena"
Ingresso nella parte vecchia del paese La targa recuperata La frazione di Ronchi in direzione di Cesole Corte detta 'CATENA' in frazione Ronchi


Qui sotto potete sfogliare le diapositive che confrontano le vecchie mappe del confine con la mappa satellitare di GOOGLE


Qui sfruttando le potenzialità di GOOGLE MAPS potete esplorare il confine punto per punto
sempre con il riscontro sulle vecchie mappe


La 3ª Guerra d'Indipendenza scoppia il 20 Giugno 1866, e la dichiarazione di guerra viene consegnata proprio al ponte Reverso, sulla strada fra Rivalta e Grazie (RODIGO Cronistoria 1050 - 1866 di Capitanio Digiacomo):
"... il giorno 19 Giugno a sera inoltrata, partiva dal quartier generale di Cremona il Colonnello Bariola che alle 6 1/2 del 20 mattina giunse sul rodighese e, spintosi fino al ponte Reverso (sull' Osone) alle prime vedette austriache, sotto le Grazie, consegnò la Dichiarazione di Guerra ad un maggiore dello Stato Maggiore tedesco, che venne due ore dopo dalla fortezza di Mantova."
 "Le ostilità erano segnate pel 23 dalle 6 1/2 alle 8 1/2, cioè tre volte 24 ore dopo".
Le forze Italiane attaccano da due fronti ma con scarsa coordinazione, La Marmora attraversa subito il Mincio a Goito e Valeggio mentre Cialdini da sud arriva quasi un mese dopo ai confini della fortezza di Mantova e bombarda le fortificazioni di Borgoforte.
Alla fine pur dopo i nostri rovesci militari per terra (Custoza) e per mare (Lissa), le vittorie dell'alleato Prussiano a Nord (Sadowa) portano al ritiro degli Austriaci dal Veneto che vanno a difendere Vienna.
Con la pace sancita dal trattato di Vienna del 3 ottobre la città di Mantova assieme al Friuli e al Veneto vengono assegnati alla Francia  che sua volta li cede al Regno d'Italia (allora con capitale in Firenze).
Le prime truppe Italiane entrano nella fortezza di Mantova l' 11 Ottobre del 1866 e con il plebiscito del 21 Ottobre Mantova e CURTATONE sono ufficialmente in Italia.

Lapide Plebliscito Veneto 1866
Lapide commemorativa del plebiscito del 1866 (27 Ottobre proclamazione del risultato)  fonte: Wikipedia

 


Si ringraziano gli amici di Rodigo
Sergio Antonelli, Annibale Raipi e Adriano Marcheselli
per la gentile concessione di utilizzare le immagini delle antiche mappe austriache riprese dall’Archivio di Stato di Mantova, indispensabili per poter fare i confronti con le foto satellitari (Google) e ricostruire il percorso del vecchio confine fra Stato Sardo e L’Austria, raffrontato con l’attuale configurazione del territorio comunale di Curtatone e Borgoforte.
Un grazie particolare allo storico locale Cesarino Spezia e a Iginio Bottani per la preziosa e indispensabile collaborazione.





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